DDD Open Space: Bounded Context
Per quest’anno non cambiare. Stessa spiaggia stesso mare...
Il nostro primo giorno di vacanza quest’anno lo abbiamo trascorso al Bagno Mario, insieme a 94 altre persone, tutte appassionate di uno stesso tipico sport da spiaggia (😆): il Domain-Driven Design.
Dopo aver organizzato a marzo il primo Open Space da remoto e in italiano interamente dedicato a Domain-Driven Design, con il gruppo DDD Open abbiamo deciso di replicare a maggio.
Cos’è DDD Open?
DDD Open è la community italiana dedicata a Domain-Driven Design. Uno spazio di discussione libero e partecipativo sul DDD aperto a esperti, neofiti, esploratori.
Lo scopo è riunire in un unico luogo (non solo fisico) tutte le persone interessate al Domain-Driven Design in Italia.
DDD Open è uno spazio creato da Alberto Acerbis, Alberto Brandolini, Alessandro Colla e Ferdinando Santacroce, con il supporto di Avanscoperta.
Open Space: Bounded Context
A conclusione del primo Open Space, abbiamo raccolto i feedback della Community e gli spunti su un tema su aprire una conversazione per un secondo appuntamento. Così, a febbraio abbiamo cominciato a progettare il secondo evento sempre con formato Open Space (di una mezza giornata) e su un tema ben specifico rispetto al cappello generale Domain-Driven Design.
Tema
Bounded Context: patterns and heuristics
Invito
Belli i Bounded Context, ma dov'è il problema?
Settiamo una base comune partendo dalle definizioni che ci permettono di avere una conversazione; affrontiamo insieme i concetti di Bounded Context, Strategic Design, Context Mapping e alcune euristiche che nel tempo si sono dimostrate efficaci; capiamo quali sono gli ostacoli più comuni e condividiamo tecniche e approcci per superarli.
Bounded Context
Bounded Context sta al #DDDesign, come...
— DDD Open (@dddopen) April 23, 2021
Completa la frase nei commenti! 👇
[Scateniamo la fantastia!]@ziobrando @aacerbis @collaalessandro @jesuswasrasta @jacoporomei @agilerod @abaruzzo @AndreaVallotti @DDD_ino @GPad619 @matteobaglini @luca_picci tag a friend!
Scenografia
Gli eventi da remoto possono rischiare di sembrare tutti uguali.
In fondo, sono le relazioni, le persone, il non previsto a rendere belli gli eventi. E da remoto molte dinamiche del contesto in presenza sono più difficili da far accadere (la chiacchiera spontanea, la risata, la conversazione non prevista). Bisogna quindi inventarsi qualcosa per creare quella memorabilità, quel particolare che fa scattare l’attenzione delle persone, che le fa sentire di essere in un evento per davvero e non nella solita Zoom Call.
È per questo che abbiamo speso un po’ tempo a creare l’ambientazione, la scenografia di questo evento. (Ok, anche perché ci piace il c****ggio, diciamolo! :D)
Come? A noi piace giocare con la scenografia sulla board di Miro (per l’evento di maggio a tema mare) o sulla creazione di sfondi personalizzati per Zoom (mettendo a disposizione un background generator).
Fanno davvero così tanto la differenza questi aspetti? In effetti non abbiamo misurato questo KPI, ma ci siamo divertiti! 😊
Com’è andato l’evento
In questo secondo Open Space avevamo 94 persone iscritte. Sono state proposte 8 sessioni (nelle nostre riunioni pre-evento avevamo previsto 7 - 8 proposte, quindi bene!).
Il processo di popolamento di Marketplace è stato fluido, sia in termini di dinamiche (ha funzionato molto bene il metodo passerella che avevamo creato, e il timing) sia in termini di profondità degli argomenti.
Un grazie particolare a Fernando Santacroce che in questo evento ha gestito la facilitazione dell’Open Space.
Nei feedback post-evento qualcuno ci ha fatto notare che:
- per essere un Open Space sono venute fuori poche proposte -> lato organizzatori avevamo previsto non più di 7-8 proposte di sessioni per un evento di 3.5 ore. Questo perché il tema era abbastanza stretto e avevamo previsto che ci fosse più la voglia di ascoltare che non quella di contribuire attivamente (aspetto fondamentale di un Open Space).
- la modalità frontale, con una serie di speaker che portano argomenti sarebbe stata più interessante -> questo è comprensibile soprattutto per chi non ha mai partecipato prima a un Open Space e non è pienamente nel mood di un evento del genere.
- effetto spaesamento -> in un Open Space si è liberi di cambiare stanza, cercarsi la stanza in cui poter contribuire maggiormente, o semplicemente cercare il luogo dove la conversazione è più vicina al proprio interesse. In un Open Space da remoto la mobilità forse è svantaggiata. Ma il principio resta valido.
Le sessioni
Abbiamo definito la tipologia delle sessioni in: Offerta/Richiesta/Discussione/Hands-on. Durata delle singole sessioni: 50 minuti.
In battigia
- Testing & Bounded Context - Marco Brioschi
- Brownfield Context Mapping Hands-on - Alberto Brandolini
- Belli i Bounded Context, ma quindi? - Alberto Acerbis e Alessandro Colla
Sul pedalò
- Come distribuire i team? - Marco Fracassi
- Bounded context vs. Infrastruttura - Annamaria Coppola
Sotto l’ombrellone
- Context Mapping collaborativo - Giorgio Sironi
In piscina
- Bounded Context e Monolite Legacy
Campo da Beach Volley
- Agile Boundaries?
Share Back
A fine evento abbiamo dedicato 30 minuti di share back collettivo per far emergere cosa fosse stato discusso, approfondito, durante le singole sessioni.
Ognuno ha avuto la possibilità di raccontare quanto emerso nei vari gruppi, grazie anche al fatto che per ogni sessione/stanza è stato eletto uno Scriba, su invito dell'host di sessione: una o più persone responsabili di prendere gli appunti.
Prossimi appuntamenti
La prossima nuova iniziativa sotto il cappello DDD Open che vogliamo segnalarvi è il libro corale in italiano su alcuni temi più di rilievo per Domain-Drivan Design.
Si intitola Cronache di Domain-Driven Design, è edito da Avanscoperta Publisher, ancora in modalità “nascosta” e in WIP su Leanpub.
Se volete sostenere il progetto, potete lasciare la vostra email per essere avvisate e avvisati quando il libro sarà pubblico.
Il link: https://leanpub.com/domain-driven-design
Tra gli autori: Alessandro Colla, Alberto Acerbis, Alberto Brandolini, Gianluca Padovani, Emanuele DelBono, Gabriele Lana, Jacopo Romei, Marco Consolaro, Matteo Baglini, Sara Pellegrini, Uberto Barbini…
Il nostro intento è quello di contribuire a far sì che questa Community prosegua le conversazioni e ci siano altri momenti di incontro e confronto.
Aggregato
La metafora giusta per spiegare un aggregato è...
— DDD Open (@dddopen) June 11, 2021
[Accendiamo 🔥 la fantasia!]@ziobrando @collaalessandro @aacerbis @abaruzzo @jesuswasrasta @agilerod @luca_picci @stefanofago @giorgiosironi @lucaguada @gicappa @GPad619 @omissis @TheStrazz86 @matteobaglini @aleron75 @emadb
Per ora l’invito è di continuare a seguire i canali ufficiali di DDD Open e restare in ascolto per i prossimi eventi:
DDD Open Space - Miro Baord
Prossimi appuntamenti
Approfondimenti
L'articolo sulla prima edizione di DDD Open: DDD Open Space (5-6 marzo 2021).