DDD Open Space

“… ma perché non organizziamo una conferenza in Italia e in italiano sul Domain-Driven Design?

Ossia: come una chiacchierata davanti a una birra ha portato, dopo qualche mese e nel bel mezzo di una pandemia, all’organizzazione del primo evento da remoto sul DDD in Italia e in italiano.

Il 5 e 6 marzo 2021 si è tenuto totalmente da remoto il primo Open Space a tema Domain-Driven Design in lingua italiana, con oltre 130 persone, registrando il tutto esaurito in pochi mesi.

Ma cos’è DDD Open?

DDD Open è la community italiana dedicata a Domain-Driven Design. Uno spazio di discussione libero e partecipativo sul DDD aperto a esperti, neofiti, esploratori.

Con l’evento di marzo 2021, e il prossimo a maggio dedicato ai Bounded Contexts, DDD Open si propone di riunire in un unico luogo (non solo fisico) tutte le persone interessate al Domain-Driven Design in Italia.

DDD Open è uno spazio creato da Avanscoperta, Alberto Acerbis, Alberto Brandolini, Alessandro Colla e Ferdinando Santacroce, per la Community Italiana di Domain-Driven Design.

Formato e agenda

L’Open Space risponde ad alcune semplici regole di cui abbiamo già parlato in un altro blog post (Cos’è un Open Space?).

Teorizzato nel libro Open Space Technology di Harrison Owen, l'Open Space è un formato di apprendimento informale che agevola la circolazione di informazioni, conoscenze, esperienze all’interno di gruppi di persone. Un Open Space è un particolare tipo di unconference che permette di facilitare conversazioni partecipative quando è necessario un confronto ampio su questioni complesse e non esiste una soluzione univoca.

In generale, non esiste un’agenda prestabilita, per cui le proposte di argomenti da trattare di ciascuna persona sono fondamentali per far sì che l’evento stesso si possa svolgere.

Nei mesi precedenti l’Open Space di marzo, abbiamo lavorato per creare un evento che mantenesse la naturalezza e la spontaneità del formato Open Space tradizionale, combinando gli strumenti digitali a nostra disposizione.

Abbiamo in pratica usato il framework Open Space Technology adattandolo al remoto: in questo modo, i partecipanti hanno potuto creare attivamente l’agenda delle giornate durante il Market Place, proprio come accade in un Open Space in presenza, proponendo le loro sessioni sul tema DDD.

Durante il Marketplace abbiamo raccolto le proposte per le sessioni all’interno di una board di Miro, proprio come se fosse un grande tabellone in un’aula con i post-it posti in corrispondenza di una fascia oraria, e creato varie stanze su Zoom.

Una piccola parte della board Miro che è stata popolata dopo il Marketplace

Com’è andata?

La mattinata di venerdì 5 marzo si è aperta con un benvenuto degli organizzatori.

La straordinaria partecipazione ha confermato lo spirito che ha guidato il gruppo alla realizzazione di questo evento, evidenziando l’interesse sul tema Domain-Driven Design e la necessità di un evento di questo genere in Italia e in italiano.
Il facilitatore ha poi introdotto le regole dell’Open Space e del Marketplace.

Nella prima giornata sono state raccolte oltre 20 sessioni complessive che sono state ripartite in 3 blocchi da 40 minuti l’uno e all’interno di 6 stanze per ciascun blocco orario.
Nella seconda giornata invece le sessioni sono state 17.

La persona responsabile di ciascuna sessione (ossia chi l’ha proposta) ha gestito la discussione nella stanza e, a seconda dei casi, ha preso appunti. Questi sono poi stati condivisi col resto del gruppo nello shareback: un momento in cui ciascun gruppo espone ciò di cui si è parlato agli altri.

Argomento

Durante le due giornate sono avvenute molte discussioni interessanti.

Sul fronte tecnico ha riscosso un gran successo il racconto di Gianluca Padovani, che ha descritto il ruolo di DDD nello sviluppo di una applicazione a microservizi a cui ha contribuito. Durante il dibattito si è parlato di architettura e dell’utilizzo di alcuni pattern come Event Sourcing e CQRS (Command Query Responsibility Segregation), andando anche a sfiorare tecnologie e implementazioni.

Molta concretezza insomma, e il nutrito pubblico lo ha apprezzato. Questo conferma la crucialità dell'esperienza in contesti complessi.

La stanza, ospitata nella board di Miro, dove si è svolta la sessione di Gianluca Padovani

Ma come ben sappiamo, il DDD non è solo tecnica, anzi...

In un’altra stanza, Gabriele Tondi ha facilitato un Lean Coffee in cui si è parlato di euristiche per l’identificazione di Bounded Context.

I Bounded Context sono attori protagonisti del DDD. La loro caratterizzazione è più arte che scienza, e la letteratura classica si è rivelata nel tempo insufficiente. Per fortuna la comunità del DDD negli anni ha accumulato una vasta esperienza, e nuovi approcci sono arrivati a fare chiarezza.

Parte del confronto è avvenuto sulle “unità di linguaggio”, e sulla necessità di focalizzarsi sul comportamento del sistema più che sui dati che viaggiano al suo interno.

Si è discusso inoltre di come il modello aziendale influisca sulla definizione dei confini. Dipartimenti, reparti e persone alla loro guida sono, consapevolmente o meno, detentori di conoscenza.

Strumenti come Event Storming permettono alle persone di maturare consapevolezza, e il frutto di queste esplorazioni rappresenta molto del materiale necessario all'applicazione delle euristiche.

Il gruppo ha quindi condiviso alcuni dei metodi di ricerca affinati nel tempo, permettendo ad ognuno di arricchire la propria cassetta degli attrezzi.

La stanza, ospitata nella board Miro, dove si è svolta la sessione proposta da Gabriele Tondi

E queste sono solo due delle sessioni che hanno animato l’evento!

Takeaways

Tra gli spunti più interessanti emersi sia dalle varie discussioni avvenute durante l’evento che dal feedback form inviato dopo, vale la pena menzionare alcuni elementi:

  • in Italia l’interesse per il Domain-Driven Design è in crescita, e non solo tra chi occupa di sviluppo software,
  • alcune persone hanno cambiato idea sul DDD dopo aver partecipato all’Open Space,
  • oggi affrontare DDD da soli, leggendo libri (magari i "classici", con diversi anni alle spalle) non è il modo migliore per acquisire competenze e una conoscenza approfondita di cosa sia il Domain-Driven Design. Il mondo nel frattempo è cambiato, molto meglio consultare esperti e investire sulla loro esperienza.

Vuoi saperne di più? Ecco la board dell’evento: https://miro.com/app/board/o9J_lS6mqkQ=/

Prossimi appuntamenti

Controlla la prossima data di DDD Open Space.

Cover photo by Jason Abdilla on Unsplash.

L'articolo sulla seconda edizione di DDD Open, l'unconference dedicata ai Bounded Contexts: DDD Open Space: Bounded Contexts (28 maggio 2021).