Business Model Canvas e LEGO® SERIOUS PLAY®: l'unione fa la forza
Intervista ad Alessandra Cianchettini
Abbiamo di recente intervistato la nostra docente Alessandra Cianchettini, co-founder di Cocoon Projects.
Avanscoperta: Ciao Alessandra! Benvenuta sulle pagine di questo blog.
Alessandra: Ciao, grazie a voi per avermi invitato 🙂
Avanscoperta: Iniziamo con un ice-breaker: qual era il gioco che più ti stimolava quando eri bambina?
Alessandra: Adoravo muovermi e stare all’aria aperta, quindi dal salto della corda in poi, quando c’era del movimento io ero lì.
Avanscoperta: È vero che prima di approdare al mondo dell’evoluzione e dello sviluppo dei team nelle organizzazioni ti occupavi di altro? Ti va di raccontarci la tua evoluzione personale e professionale?
Alessandra: Si è vero, la mia prima passione è stata la ginnastica. Fin da piccola ho scelto la mia strada che mi ha portato per molti anni ad insegnare educazione fisica ed in particolare ginnastica ritmica ed artistica a ragazzi e ragazze di ogni età.
È stato molto interessante e gratificante seguirli nel loro percorso sia che il loro obiettivo fosse una sana e formativa attività amatoriale, sia far parte della Squadra Nazionale Italiana.
Mi appassiona tuttora molto quel mondo e in realtà non mi sono allontanata poi così tanto. Ancora oggi mi occupo di affiancare persone e team in un percorso di evoluzione, aiutandoli ad esprimere a pieno il loro potenziale. Lo faccio solo in un ambito differente.
Avanscoperta: Qual è stata la scintilla che ti ha fatto cambiare idea/direzione?
Alessandra: La consapevolezza di aver dato tutta me stessa e anche l’aver avuto l’opportunità di guardarmi intorno e sentire che potevo cambiare strada.
Avanscoperta: Leggiamo dalla tua bio: “Co-founder di Cocoon Projects”. Da dove nasce l’esigenza di creare un’azienda come Cocoon?
Alessandra: Dalla voglia di dare vita a qualcosa che ci assomigliasse, per la quale e con la quale ogni giorno fosse interessante e stimolante creare valore, da ogni punto di vista.
Avanscoperta: Cocoon è composta da un team interamente remote. Una delle più importanti innovazioni degli ultimi anni, il remote working permette a sempre più aziende (tra cui Avanscoperta! 🙂 ) di continuare a portare avanti i propri progetti senza la necessità che le persone si trovino sempre nello stesso luogo.
Che tipo di sfide affrontate per mantenere alte produttività e motivazione nel team? E qual è il segreto del successo di Cocoon?
Alessandra: Lavorare da remoto è sicuramente un’opportunità ma non è scontato che si raggiunga un risultato di valore facendo affidamento solo sulla tecnologia.
La qualità delle interazioni tra le persone va curata ogni giorno, anche e soprattutto da remoto, e l’ascolto nel senso più ampio del termine assume un ruolo ancora più importante quando non si è nella stessa stanza.
Proprio in questi giorni sto riflettendo su come spesso si faccia affidamento su quello che si conosce dando per scontato situazioni note e prendendo informazioni sempre allo stesso modo, senza andare oltre.
Il lavoro da remoto è un po’ questo, mancano alcune informazioni quando si lavora a distanza, come guardarsi negli occhi o poter osservare il movimento degli altri, e alcune dinamiche vengono meno.
A mio avviso vanno scoperte vie alternative per creare nuovi tipi di relazione, coinvolgimento, comunicazione e ascolto. Gli strumenti aiutano ma non fanno il successo del lavoro da remoto.
In Cocoon Projects poniamo molta cura e attenzione al lavoro distribuito e credo che questa sia una delle chiavi del valore che generiamo.
Avanscoperta: Raccontaci qual è stata la sfida più avvincente dal punto di vista lavorativo… il cliente/la situazione più “difficile”?
Alessandra: Di situazioni avvincenti ce ne sono state diverse.
Anni fa abbiamo lavorato con i manager dell’area Risorse Umane di un’azienda multinazionale e la fase finale del progetto sono stati tre giorni di workshop con 300 persone provenienti da tutto il mondo riunite per l’occasione nello stesso luogo.
Di questa esperienza ricordo tutto, un percorso lungo e affascinante vissuto passo dopo passo assieme al cliente.
Avanscoperta: E quale il caso più sorprendente? A tutti è capitato di pensare che qualcosa fosse molto facile, e poi…
Alessandra: Non c’è un caso più sorprendente di un altro perché in realtà capita molto spesso che mi sorprenda.
Una delle cose che mi affascina di più del mio lavoro è il contatto con le persone perché la loro risposta è sempre diversa, anche allo stesso tipo di sollecitazioni.
Non esiste un workshop uguale all’altro e l’uso di uno strumento non è mai scontato, anche se l’ho utilizzato centinaia di volte.
Sorprendente è come le persone si relazionano tra loro, osservarle, ascoltarle e supportarle in un percorso di evoluzione è quello che più mi affascina del mio lavoro.
Avanscoperta: Com’è nato invece l’incontro con i LEGO nella forma grazie alla quale sei conosciuta oggi, ossia come facilitatore certificato nella metodologia LEGO® SERIOUS PLAY®?
Alessandra: Stelio Verzera, un mio amico e collega, anni fa decise di diventare un facilitatore certificato della metodologia portandola in Cocoon Projects.
Ho percepito immediatamente le potenzialità del metodo e intuito quanto potesse essere interessante utilizzarlo nei workshop e così decisi di partecipare anche io al training organizzato dall’Association of Master trainers in the LEGO® SERIOUS PLAY® method.
Finiti quei quattro giorni è iniziato il vero percorso, fatto di studio, osservazione ed esperienza. Ciò che il metodo LEGO® SERIOUS PLAY® abilita è tanto potente quanto difficile da spiegare a parole. Bisogna provarlo per capire realmente l’impatto che ha nelle persone, nei team e nelle organizzazioni.
Avanscoperta: A quando risale il tuo primo “incontro” con il Business Model Canvas? Come si è arrivati a unire il Business Model Canvas con la metodologia LEGO® SERIOUS PLAY®?
Alessandra: Lavoro con il Business Model Canvas da diversi anni con aziende di diversa tipologia, dimensione e mercato, e l’approccio allo strumento varia a seconda dell’obiettivo.
Si tratta di lavorare con un canvas ben disegnato che permette di indagare il business focalizzandosi su aspetti diversi, poi, come lo si fa, è tema della facilitazione.
Si può arrivare al risultato in modi diversi, il metodo LEGO® SERIOUS PLAY® consente di approfondire cosa le persone pensano a livello razionale e sentono a livello inconscio e istintivo sul tema, permettendo loro di condividere informazioni che arrivano a un livello di profondità che difficilmente può essere esplorato con altri strumenti.
In più, la comprensione di un sistema complesso come un modello di business di un’organizzazione non sta solo nel mappare le sue parti ma soprattutto nella nostra capacità di lavorare con le relazioni tra le parti.
E in questo, il metodo LEGO® SERIOUS PLAY® offre una profondità di esplorazione unica.
Avanscoperta: Curiosità: hai mai incontrato Alex Osterwalder (ideatore del Business Model Canvas) di persona?
Alessandra: No, non è ancora successo ma chissà, magari in futuro potrebbe accadere proprio in un workshop organizzato da Avanscoperta. (Ce la siamo segnata! 🙂 NdA).
Avanscoperta: Alessandra è la nostra docente della tre giorni dedicata a Business Model Canvas con LEGO® SERIOUS PLAY®.
Sto leggendo la descrizione del corso ma non ho ancora cliccato sul tasto “acquista”! Convincimi.
Alessandra: Saranno tre giorni intensi di esplorazione dello strumento e del metodo ma soprattutto di confronto aperto e costruttivo tra professionisti appassionati e curiosi.
Avanscoperta: A chi si rivolge un workshop come questo?
Alessandra: A chiunque sia interessato a uno dei due strumenti o che voglia capire come il loro uso combinato possa portare ad una visione profonda di un sistema complesso.
Avanscoperta: Qual è stato il feedback più prezioso che hai mai ricevuto dopo una tre giorni di Business Model Canvas con LEGO® SERIOUS PLAY®, e in che modo l’hai integrato nel tuo modo di facilitare questo workshop?
Alessandra: Una persona mi disse che durante il workshop aveva trovato il “mattoncino filosofale” perché aveva scoperto aree della metodologia e della sua applicazione che non aveva ancora esplorato.
Ogni volta, in un workshop e in generale, tengo a mente che c’è tanto da scoprire ed imparare da ogni situazione.
Avanscoperta: Dinanzi alla portata di un workshop come Business Model Canvas con LEGO® SERIOUS PLAY®, come rispondi a chi ti dice “sì bello, coi LEGO ci giocavo da piccolo/a!”?
Alessandra: Rispondo che anche io ci giocano da piccola e che da qualche anno ho scoperto come il gioco serio con i mattoncini possa aiutare gli adulti a raggiungere obiettivi di business (e non solo!).
Avanscoperta: Prima di chiudere, consigli utili per chi segue questo blog: qual è il libro che ti ha cambiato la vita?
Alessandra: cambiato la vita non lo so ma vi voglio consigliare due titoli che per motivi diversi mi hanno lasciato molto.
“Tre tazze di tè” di Greg Mortenson e “The power of Pull” di John Hagel.
Avanscoperta: Se dovessimo associare una canzone al workshop che si terrà a Milano a maggio, quale sarebbe?
Alessandra: Sicuramente Bohemian Rhapsody dei Queen perché è composta da parti diverse che si alternano, sovrappongono, completano e nutrono l’una con l’altra esattamente come i quadranti del Business Model Canvas.
Avanscoperta: Vuoi segnalarci i prossimi progetti a cui state lavorando come Cocoon? Quali i prossimi eventi da non perdere?
Alessandra: Di cose che bollono in pentola ce ne sono diverse, la prima in ordine di tempo è la seconda edizione dell’Ohana Meetup, uno spazio in cui persone da tutto il mondo si ritrovano per esplorare insieme il tema dell’evoluzione del mondo del lavoro. Quest’anno saremo a Barcellona il 22 e 23 marzo 2019, voi di Avanscoperta siete active supporter… non potete mancare!
Avanscoperta: Come sempre, chiusura a piacere! 🙂 Grazie per averci concesso quest’intervista, ci vediamo a Milano!
Alessandra: Grazie a voi per avermi dedicato questo spazio, è stato un piacere rispondere alle vostre domande. È bello far parte del mondo di Avanscoperta.
A presto!
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La lista completa dei nostri corsi: Avanscoperta Workshops.